mercoledì 21 maggio 2014

L'altro amore

La foto viene da qui













                                                           
e la vide e l’amò
la rincorse la baciò
l’abbracciò  la cullò
e fece del suo corpo un mantello
la coprì  la scaldò
e in lei sparse il suo seme
lei fuggì
la raggiunse la fermò
l’avvinse e la picchiò
e ancora l’accarezzò
e le sue ferite aperte
leccò e guarì
ma lei di soppiatto partì
lo abbandonò 

e ancora soffrì  
il suo cuore  cavò
lo pestò  lo sminuzzò
lo impastò con la terra
del suo giardino e per sempre                                
lo zittì
e ancora andò e altre
abbracciò e baciò 
ma non sparse il suo seme
e più non amò
e invecchiò ma non nell’oblio
del suo stesso dolore
e disse: -muoio!-
e svanì nel pulviscolo d’alba
di un giorno d’inverno

Da:  Attesa,  Concorso Cartabianca- Antologia delle opere-Kalb ed. Cagliari 2014



giovedì 15 maggio 2014

Coccole e croccantini. Autobiografia di un gatto


Venerdì scorso 9 maggio 2014 alle 18.30 presso la libreria Mieleamaro di Cagliari è stato presentato il libro di Antonella Pingiori " Coccole e croccantini. Autobiografia di un gatto" ed. Arkadia narrativa, Cagliari 2014.

E' stato piacevolissimo discutere con tutti gli amici e conoscenti intervenuti all'evento. Nella presentazione ci siamo alternati io, Aldo che ha letto alcuni segmenti di testo, e Stefania. Naturalmente abbiamo chiamato prepotentemente in causa l'autrice che, utilizzando il gatto come medio tra sé e gli altri, ha dato una gustosissima e ironica panoramica del mondo e delle vicende che in esso si danno: l'abbigliamento dei giovani che girano con le cuffiette nelle orecchie isolandosi dal resto del mondo e con il cavallo dei pantaloni alle ginocchia, l'esperienza della malattia e della morte, l'interazione tra uomini e donne, il giudizio affilato su certi tipi umani, la scuola e il suo panorama umano, i medici e le medicine e molto altro. Questi sono i temi proposti dal gatto-autrice che con atteggiamento sornione ha dipinto con tratti, ora  taglienti e ironici, ora commossi, la varia umanità che le è stato dato di incontrare. In particolare, tra i tratti più gustosi del libro si segnala per vivacità di espressione la descrizione degli uomini, dei loro vizi (molti) e delle loro virtù (poche):
...Costui va fuori a cena con una donna e mentre questa, emozionata e pallida, cerca di concentrarsi sulla lettura del menù, quando, in realtà, è preoccupata solo del suo aspetto e del suo maquillage e pensa di non essere carina quanto lui si merita che lei sia, le dice brusco e diretto che al momento del conto, faranno alla romana....
Costui quando proprio non può evitare di acquistare dei fiori, lo fa al cimitero, dove costano di meno...
La scrittura di Antonella Pingiori è chiara,semplice. Il registro medio adoperato è il frutto di una elaboratissima opera di labor limae, con cui l'autrice ha deciso di recidere ogni retorica ma anche ogni scelta di linguaggio gergale o barocco, perché chiunque possa avvicinarsi al mondo che viene raccontato e comprenderlo e, se è il caso, identificarvisi.


Alcuni momenti della presentazione: