martedì 29 gennaio 2019

Donatella Di Pietrantonio: L’arminuta-Einaudi editore 2017





di Maria Rosa Giannalia

Si tratta di un romanzo che già dal titolo di testo rivela la situazione della protagonista: l’arminuta, cioè la “ritornata” che tale rimarrà per tutto il romanzo: il lettore non conoscerà il suo nome ma solo il suo ruolo dentro la situazione narrata.
L’autrice tratteggia il dramma di un’adolescente che, dopo essere stata adottata in modo informale da una zia acquisita, come si usava nel passato  della storia italiana, viene restituita alla famiglia di provenienza a causa di un ripensamento cialtronesco da parte di questa succitata madre adottiva di nome Adalgisa.
In realtà il dramma della ragazzina costretta a passare da una vita borghese con tutti i crismi di una buona educazione e di un’attenta cura da parte della famiglia adottiva, ad una realtà poverissima e deprivata culturalmente ed anche umanamente alla quale  spesso la povertà costringe, si trasforma via via in qualcos’altro che infine stupisce per le conseguenze positive dell’amore.
Di quale amore si tratti , l’autrice ce lo svela pian piano congiuntamente al ritmo narrativo del suo romanzo: la giovanissima “arminuta” viene restituita ad una realtà che, anche se mancante di tutto, possiede la forza del sentimento più sublime dell’amore: quello disinteressato della sorellina Adriana. Grazie a lei la protagonista riscatterà il suo ruolo di “oggetto di scambio” tra due madri fasulle  e accetterà di vivere la sua nuova vita fatta di autenticità , alla quale appunto viene restituita.
Io ho letto in questa chiave la “restituzione” di questa ragazzina, dapprima sconvolta e coinvolta con danno personale da avvenimenti che non capisce, per diventare via via capace di acquisire autonomia sentimentale.
Il libro è costruito attraverso una scrittura che alterna espressioni dialettali e registro colloquiale, per passare al registro medio, quando l’autrice, nei passi descrittivi e più precisamente narrativi, riesce a rivolgersi alla generalità dei suoi lettori.
Nel suo insieme questo romanzo presenta tutte le caratteristiche della dignità narrativa contemporanea senza però avere la presunzione di collocarsi nella sfera del “letterario”.
Personalmente l’ho trovato molto dignitoso nel mantenere ciò che promette fin dall’incipit.



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