martedì 19 maggio 2015

Il mio primo libro di fiabe



Non avevo mai scritto fiabe prima. C'è voluta tutta la fantasia e la curiosità di Rebecca, la mia prima nipotina, per fare affiorare i ricordi sopiti della mia infanzia. E' straordinario come ciò che pensavi perduto per sempre, relegato nelle pieghe dimenticate della tua memoria, possa d'un subito venire fuori anche senza provocazione. In questo mio caso la provocazione c'è stata e si chiama "logica di  Rebecca". 
E' da questa provocazione che è nata l'idea di questi racconti. Questi racconti hanno preso una loro forma autonoma e si sono trasformati in un libro. E questo libro adesso  è qui , un libro vero, di carta, che si può toccare, sfogliare, annusare, guardarne le illustrazioni. 
I disegni li ha fatti lei,  la mia nipotina, che dall'alto dei suoi sei anni, è prontissima a criticare tutto ciò che non le piace e che non rientra nella sua logica.  Perciò non ha voluto sentire ragioni, tutte le volte che la sollecitavo a cambiare qualcosa nei suoi disegni.
Questa logica, diciamocelo noi adulti,  anche piano, in un orecchio, è una logica serrata e stringente che ci sbalordisce, perché non è la nostra logica mediata da anni  di conformismi sociali, da idee che si sono dovute piegare al confronto e alla negoziazione. No. La logica di una bimba di sei anni, come quella di tutti i bambini, è pura. Ed è per questo che le parole dei bambini, ci fanno sentire a disagio, spiazzati e nudi. 
Ma è proprio per questo che dovremmo avere il coraggio di imitarli. Almeno qualche volta. 




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