sabato 8 novembre 2014

Contratti vantaggiosi








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Torno nuovamente, ma solo per una brevissima nota, sulla questione della telefonia mobile.
Ho un contratto con Wind, molto vantaggioso, o così mi sembrava fino alla settimana scorsa. Allettata dall’offerta dei 500 minuti con tutti+ 100 sms,  alla modica cifra di 10 euro mensili, mi sono convertita a Wind, dopo un laborioso divorzio da Vodafone dal quale mi ero bruscamente separata a causa di un gravissimo, secondo me, inganno reiterato per un lungo periodo durato ben tre anni.
A questo punto, con quest’altro gestore, mi sentivo al sicuro. Il contratto con Wind vincolava entrambi a non variare più la cifra pattuita e riportata nel contratto. I minuti , pensavo, sarebbero stati di molto sovradimensionati rispetto alle mie necessità, non essendo mai stata  una patita della telefonia mobile, e non avendo, di conseguenza attivato nè WhatsApp nè altre applicazioni.
Gli amici e le amiche preferisco incontrarli per una lunga ( o breve, dipende dall’umore) chiacchierata al caffè o nel salotto di casa mia. O al più scrivendo loro (e ricevendo) lunghe e-mail che hanno il potere, senza il vincolo dell’ora, di essere piacevoli e, a volte, consolanti.
L’uso modico, a meno che non ci siano urgenze, non mi sollecita neppure ad avere il cellulare sempre a portata di mano, tanto che spesso me ne scopro priva proprio nel momento del bisogno. Ma non importa. Preferisco la mancanza che la dipendenza.
I messaggi che ricevo però sono molti ma molti di più di quelli che invio. C’è stato un tempo, confesso, che al segnale della ricezione di un sms, qualsiasi cosa stessi facendo, interrompevo tutto per andare a vedere chi avesse sentito la necessità di cercarmi. A volte anche nelle ore notturne.
E dopo avere scoperto che tutte queste comunicazioni urgenti arrivavano dalla Rinascente, dalle stessa Wind, dall’altro gestore tradito e abbandonato, da una famosa ditta di abbigliamento ( cui incautamente ho lasciato il mio numero di cellulare) e da almeno altre quattro aziende similari, ho scoperto che forse non era tanto il caso di dare modo a tutte queste aziende di allietare le mie giornate intervallando le mie attività con i loro gentili messaggi pubblicitari. Anche nel loro interesse, dico. Perché io sono veramente allergica a qualsiasi forma di pubblicità che , su di me, ha l’effetto esattamente contrario. E certo, quindi, non ne avrei mai fatto buon uso.
Tornando al dunque, cioè al conveniente contratto succitato, almeno pensavo di potere dormire sonni tranquilli. Pensavo. Fino a quando non ho dato uno sguardo più attento del solito ad uno dei numerosi messaggi che il mio gestore mi invia puntualmente a fine mese, quando, in automatico, mi sottrae i 10 euro, come da contratto, per il rinnovo dell’abbonamento.
Nel primo messaggio trovo scritto: Wind rinnova l’offerta di 500 minuti  mensili al costo di 9 euro e poi (altro messaggio) Wind rinnova 100 sms al costo di 1 euro mensile. Scadenza 3 novembre escluso.
Escluso? Ma come? Mi pare di avere stipulato il contratto il nove del mese del  maggio precedente e non il tre.
Telefonata immediata al 155 giusto per chiedere lumi. Magari, penso, sono io a non ricordare bene. Voglio  controllare, così per scrupolo.
Finalmente, dopo tante scelte sbagliate tra le innumerevoli opzioni proposte dal risponditore automatico e da me descritte in un precedente  post sullo stesso argomento, finalmente trovo l’operatore di turno che, bontà sua, è disposto ad ascoltarmi e, soprattutto a capire ciò che mi preme sapere. Mi ritengo fortunata  solo per questo.
Scopro così che: il mio contratto stipulato il 9 di maggio 2014 scade esattamente l’8 giugno, perché il 9 è escluso, e così anche il successivo mese l’abbonamento scadrà il 7 e poi il 6 e poi il 5 e poi il 4 e finalmente arriviamo ( il plurale si impone perché la ricerca è stata compiuta insieme al gentile operatore di nome Roberto) a scoprire il perché del 3 novembre, l’unica data che ho controllato.
Ne deduco che nel giro di trenta mesi, Wind si incamera un mese pagato e non fruito da me e, ovviamente, da tutti gli altri clienti che hanno stipulato, come me, lo stesso vantaggioso contratto.
Roberto non ha dubbi sulla giustezza di questi calcoli da parte di Wind e si meraviglia molto della mia meraviglia, quando gli rendo noto che il mese citato dalla pubblicità, lo avevo inteso come mese, cioè un insieme di trenta o trentuno giorni con l’unica eccezione di febbraio.
Quanti saremo tutti i clienti che godiamo del privilegio di questo tipo di contratto? Io non lo saprò mai, ma Wind sì, soprattutto all’atto del bilancio dei profitti annuali.

E noi? Noi, al solito, siamo sempre contenti.  

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