sabato 25 ottobre 2014

Due novembre



                            L'immagine viene da qui
                                                                                        




Hanno reciso ai cipressi
la malinconia
e spandono ora sentore
di giardino
nel plumbeo cielo di febbraio.

Nelle stradine le tombe
si affacciano festose
di fiori e foto ovali
donde ognuno racconta
silenzioso la sua storia.

E accade che il giovane
schiantato dagli improvvidi
suoi anni
parli di sé con noi                                                                                                 
insieme al vecchio ciabattino
dei miei sei anni
quando ignara
mi aggiravo col vestito della festa
tra tombe e fiori
a mostrare alla nonna
la mia borsetta nuova.

Mostra di sé fa ancora
l’uomo di  potere
che dall’oro sepolcrale
delle lettere del nome
fu crudamente ristretto
in un sintetico A.no.


E il poeta assertore e cantore
di virtù mi guarda
ignaro di me che lo ricordo
nel fulcro dei suoi anni
coraggiosi
e forse ancora crede
(chissà)
nel riscatto di questa
sua città.

Ancora…un bimbo sgrana
dall’ovale di porcellana
gli occhi azzurri e grandi
con insolita speranza 
in questo sito

La bellissima signora
con gli occhiali
di metallo dorato
mi guarda
incredula anche lei
di esser là
e dietro ai finti fiori rossi 
sorride perché
nessuna angoscia ormai
la tocca più

e rimbombano i miei passi
solitari
nella discesa
donde si scorge il mare
 nel cielo opalescente
in fondo eterno uguale.



2 commenti:

  1. La vita e la morte si snodano e s'intrecciano in un clima rasserenato e ironico creato dallo stile linguistico limpido e profondo dell'Autrice

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  2. Grazie, cara Bianca, per le tue belle parole.

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