Ci
mancavano . Romina e Albano sono al
centro del cuore di tutti gli italiani. A giudicare dalla quantità di presenze
all’arena di Verona nello spettacolo dal vivo del 29 maggio 2015, dobbiamo
proprio riconoscerlo: i due ex sposi, di nuovo insieme su altre basi, sopratutto
quella economica, ieri sera hanno avuto un successo strepitoso di share
televisivo, superato solo da quello di Maria De filippi su canale cinque, anche se lo spettacolo era in seconda replica.
Con
la sua corposità rassicurante, Romina ha fatto gli onori di casa sul palco
dell’Arena. Si vede che questo è il ruolo che le si addice di più, ruolo nel
quale si sente assolutamente a suo agio con quella giusta amabilità, quel
sorriso aperto e offerto a tutti gli astanti, ex marito compreso, a tutti gli
ospiti che non sono riusciti , nonostante tutta la buona volontà, a liberarsi
dalla melassa con cui i due ex bravi ragazzi li hanno avvolti.
Devo
dire che non ho visto tutto lo spettacolo: sono arrivata nel momento in cui
Romina , avvolta in un luccicante sari, cercava di coinvolgere Kabir Bedi nel
ballo del qua qua.
Gli
ha mostrato con dovizia di particolari tutti i movimenti raffinatissimi
attraverso i quali il malcapitato Kabir,
dall’alto della sua la sua stazza, avrebbe dovuto farle da specchio. Infine,
dopo tutte le minuziose spiegazioni, i due si sono esibiti persino con un
ancheggiamento molto edificante per tutto il pubblico pagante e partecipante.
Per
i più giovani c’era comunque una maxi proiezione delle fotografie dell'ex coppia perfetta di
quarantanni prima. Ma
anche per i più attempati , giusto per rinfrescare la memoria, per non dimenticare come eravamo.
Naturalmente
non è mancata l’ineffabile canzone “felicità” ottima da ammannire al
pubblico, vista la storia molto edificante della separazione durante la
quale , in televisione e nei giornali, Albano e Romina se ne sono dette di tutti i colori.
Bilanciando con maestria i pezzi di musica lirica e della canzone classica italiana, Albano ha gestito questa seratona
dal titolo maestoso e pretenzioso, diciamolo pure, “Signore e signori Albano e Romina Power”, esattamente come
il suo pubblico si aspettava. Un’unica novità: accanto al nome di Romina anche
il suo importante cognome. Forse perché il pubblico non la confondesse con la
Romina ex Carrisi? Hanno fatto bene a
metterlo quel cognome, perché altrimenti, a parte la stazza dei due anziani coniugi,
che cosa ci avrebbe fatto pensare che il concerto porta la data del duemilaquindici e non quella del millenovecentoottanta? Tutto è come sempre, i due artisti sono
rimasti lì, immobili come le cariatidi. D'altronde anche il pubblico , forse, è sempre lo
stesso. Insomma, nel giro di due ore abbondanti, è sfilata davanti a noi, nel
piccolo schermo, la ex famiglia Carrisi pietrificata nel suo ruolo pubblico.
Famiglia gestita come un’azienda capace di trasformare in un grande business un mélange di canzoni, famiglia, amici
e parenti, ammiccando ad un pubblico tradizionale e conservatore, avvolto, come
tutti gli altri artisti ospiti, nella panìa musical-sentimentale evidentemente irrinunciabile. Insomma, pane per i denti di questo pubblico. Unico slancio e inattesa innovazione il pezzo di Yari
Carrisi. Meno male. Ogni tanto fa bene prendere le distanze. Anche da una
famiglia famosa. E la chiusa? Romina legge una sua poesia che certo non sfigura al confronto di quelle premiate nei concorsi di provincia.
E Albano che fa? Intona con la sua possente voce la lacrimevole canzone del dopoguerra "Mamma son tanto felice" mentre il pubblico dell'arena gli tributa un boato di applausi. E forse anche quello del piccolo schermo. Quando si dice: il potere salvifico della televisione.
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